Artigianato, in Emilia si rafforza la ripresa: finita la recessione dopo 8 anni

Terzo segno positivo consecutivo (+1,6 per cento) e la risalita della produzione si allinea a quella dell’industria. Fatturato e ordini accelerano nella crescita, seppur più contenuta. Sui mercati esteri rallenta la tendenza positiva per il fatturato e più ancora per gli ordini.

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L’artigianato è uscito da una lunga recessione durata ben otto anni.

Questa notizia positiva emerge dall’ indagine sulla congiuntura dell’artigianato realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Il quarto trimestre del 2016 si è chiuso con un miglioramento della congiuntura, trainata dal mercato interno, che ritorna su livelli prossimi a quelli della seconda metà del 2010.

Il fatturato complessivo a prezzi correnti è aumentato dell’1,2 per cento. La crescita della componente estera rallenta e si ferma all’1,3 per cento.

Accelera la tendenza positiva della produzione, che aumentata dell’1,6 per cento, si allinea a quella del complesso dell’industria e ottiene il miglior risultato dal terzo trimestre del 2010. Il rallentamento della dinamica degli ordini (+1,0 per cento), in particolare di quelli esteri (+0,6 per cento), suggerisce cautela per il futuro.

Nell’anno 2016, l’artigianato manifatturiero ha fatto segnare un leggero aumento della produzione dello 0,4 per cento, che segue la lieve flessione dello 0,1 per cento del 2015. La crescita del fatturato e degli ordini ha tratto beneficio dall’accesso ai mercati di esportazione, che hanno mostrato una dinamica superiore.

La Cassa integrazione guadagni non ha riflesso il leggero miglioramento congiunturale nel corso del 2016. Si è trattato esclusivamente di interventi in deroga e le ore autorizzate sono aumentate del 40,5 per cento giungendo quasi a quota 3 milioni e 270 mila.

Il Registro delle imprese – Gli effetti della crisi passata continuano però a manifestarsi nell’emorragia delle imprese artigiane attive nell’industria in senso stretto, che a fine anno erano 28.830, in calo del 2,0 per cento rispetto alla fine del 2015, pari a 580 imprese in meno.

La flessione è risultata analoga a quella delle loro omologhe a livello nazionale (-1,9 per cento).

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